Binocoli a gettoni: scrivono di loro

Un libro è fatto di parole. Esiste, grazie alle parole. Parole scritte, ovviamente. Quelle dell'autore ma anche, e in fin dei conti soprattutto, quelle dei lettori. Tra queste ci sono le parole di chi, dopo aver letto la raccolta, ha voluto condividere con me il proprio parere, e per farlo ha scelto un messaggio, un commento o un post. Si tratta di parole spesso fin troppo calzanti per lasciare che scivolino via nel flusso incessante di una chat o di un social. Parole dunque che, con gratitudine, ho raccolto qui.




Li ho trovati davvero ben fatti, alcuni più intensi, altri più leggeri, ma in tutti si coglie una ricercatezza di espressione e contenuti e talvolta si intravede l'influenza delle tue esperienze di vita, che come per ogni scrittore ispirano il proprio lavoro. Per me proprio questo è stato affascinante, ritrovare in trasparenza quelli che possono essere frammenti del tuo vissuto, tra cui la amata/odiata città di Bologna; Napoli, la sua lingua e le sue sfaccettature riflesse negli atteggiamenti delle persone; lo sport; la chitarra; il tempo dell'università e il suo sapore agrodolce; le cene di Natale e di Capodanno (in cui non posso fare a meno di immaginare le persone della tua famiglia attorno al tavolo o in salotto), o ancora l'esperienza come docente nella scuola e i suoi aneddoti. Tutto raccontato con grande sincerità e intelligenza, per cui malinconia e ironia si intrecciano in tinte chiaroscure, i personaggi sono vivi sulla carta stampata e si incastrano nella memoria di chi legge e si riconosce nelle loro emozioni ed epifanie, i temi di attualità sono toccati con rispetto e franchezza e gli spaccati famigliari sono intimi ed emozionanti. Inoltre spesso i racconti costringono a un confronto con sé stessi, talvolta dolce come le memorie d'infanzia, talvolta più doloroso, e trascinano in un viaggio verso l'altro in cui vedersi riflessi. 


F.S. - Messaggio WhatsApp




È davvero bello. E sia scorrevole e piacevole da leggere che profondo, perché tutti i racconti sono collegati e ognuno fa riflettere; poi sono anche alternati bene visto che ce ne sono pure di ironici. Mi è sembrato di sentirteli raccontare a voce in alcuni punti. 

M.C.G. - Messaggio WhatsApp



"Desideri rurali" è bellissimo. Ogni parola è piena di significato. Veramente complimenti. 

F.S. - Messaggio WhatsApp



Ho vissuto il libro come una montagna russa di emozioni. Geniali sono i titoli scelti. "Un'epifania natalizia", sottolineando la questione "scarpe" (tutte rotte), è un colpo di genio. [...] Ho apprezzato moltissimo "Il rifiuto", ho immaginato ogni singolo passo su quei maledetti ciottoli. In quasi tutti i racconti c'è un pezzo di te e del tuo vissuto. Spero di leggerti ancora. 

A.M. - Messaggio WhatsApp



Quando penso ai binocoli a gettoni, ricordo paesaggi che chiedono di essere ammirati e osservati con attenzione, attraverso una personalissima lente e per un tempo limitato al gettone che ricevono in cambio. Ecco, i racconti che mi hanno fatto compagnia sono sguardi fugaci e brevi, ma intensi perché racchiudono in poche righe pezzi di vita, micromondi, anime inquiete, riflessioni su amicizia, amore, paura, la consapevolezza e il non sentirsi all'altezza delle situazioni, la fragilità. Compito non semplice quello di legare assieme i racconti con lo stesso fil rouge e, complice l'immagine del binocolo a gettone, ciascun racconto sembra suggerire sottovoce al lettore di osservare quella finestra sul mondo, attraverso gli occhi del binocolo e stando attenti allo scorrere del tempo. "Quando sono in ansia o in agitazione mi metto a contare le lettere delle parole che leggo e ascolto, così smetto di pensare". Ho letto così ogni racconto, ho sorriso, ho ritrovato l'ironia partenopea che conosco bene e ho pensato con attenzione al peso delle parole, nella durata di un breve intenso racconto, il tempo di un gettone. "Io volevo coltivare parole per vivere. 'Sogno', 'impegno', 'tenacia', 'realizzazione' raccontano delle mie azioni. Tu volevi che mi sostituissi a te. 'Disappunto', 'costrizione', 'violenza', 'ripudio' descrivono le tue reazioni. Poi il silenzio reciproco, la solitudine orgogliosa, il tempo impietoso e implacabile". 

I.G. - Post su Facebook



Sono sul primo dei due voli che mi portano in India e mi sono letto tutto di un fiato i racconti di Binocoli a gettoni. Complimenti, scrivi, molto, molto bene. Alcuni dei racconti mi hanno emozionato e colpito molto. [...] Fammi sapere quando replicherai con un nuovo libro. 

S.B. - Messaggio WhatsApp



Ho già letto un paio di racconti e mi sono divertita tanto: bravissimo, hai il dono sublime della leggerezza, del ritmo uniti al "fulmen in clausula", al colpo finale, che lascia spiazzati.

N.F. - Messaggio WhatsApp



L'ho trovata una raccolta ben scritta e ben assortita. Ci ho trovato tenerezze, nostalgie, malinconie, consapevolezze varie e una buona dose di fantasia mista a esperienze reali. Complimenti! 

E.D.S. - Commento su Facebook



Quando Antonio Laurino ha inviato due suoi racconti (che compaiono anche in questa raccolta) mi è parso subito ci fosse della stoffa. I racconti brevi e brevissimi sono una forma letteraria insidiosa se non ci si lavora tenendo conto di molti aspetti contemporaneamente. Il rischio è quello di scivolare dalla brevità alla fretta. Lasciando sulla carta qualcosa che assomiglia molto al non concluso. Mi sembra che Laurino abbia le capacità per non cadere in questo tranello. Deve lavorarci ancora ma, di sicuro, con questa raccolta è sulla strada di una buona semina su un buon terreno per un buon raccolto. Racconti in cui il filo rosso è una sorta di visione, istantanea, quasi fulminea, sul senso delle cose. Come un binocolo, appunto, però a tempo. Qualcosa che consente di vedere i particolari ma per un tempo stabilito. È qui la responsabilità di chi scrive che diventa necessità di limare gli orpelli, di lavorare a levare. 

G.M. - Post su Facebook



L'ho ricevuto stamattina. Ho appena finito di leggerlo. E questo perché si lascia leggere bene. È una raccolta di racconti scritti negli anni, accomunati dal punto di vista di un binocolo a gettoni. Credo che vi sia molto di te, ma forse è solo una mia impostazione. Tendo sempre a credere che uno scritto sia un po' lo specchio (o un gioco di specchi) del suo autore. Però so che questo non è sempre vero. Comunque, complimenti. Confesso che non mi capita spesso di leggere 65 pagine in un solo giorno. A meno che non sia Márquez. 

S.F. - Messaggio WhatsApp



Come il binocolo che, dalla terrazza del Castel Sant’Elmo, offre una panoramica a 360º di Napoli, così il libro “Binocoli a gettoni” di Antonio Laurino ci dà la possibilità di immergerci nei 18 racconti che compongono la raccolta. Storie brevi e brevissime, alcune ironiche altre più intime, eterogenee ma tutte finemente legate tra loro, che danno vita al saliscendi di emozioni che caratterizza il libro. Davvero bello! 

S.B. - Post su Facebook



Ho letto (sarebbe meglio dire "ho divorato") il tuo libro. Mi è piaciuto molto. Questi racconti brevi, che a tratti mi sembrano autobiografici, mostrano una grande capacità di osservazione. Leggendo ci si sente parte del racconto, non spettatore passivo ma un attore non protagonista. Continua così, il tuo talento nella scrittura ci offrirà altri scorci di vita vissuta.

P.T. - Messaggio su LinkedIn



Una full immersion tra le emozioni, i tipi umani, i finali a sorpresa. E brevità fa rima con intensità nei racconti di Antonio Laurino, che ti lascia ancora lì a pensare al finale di un racconto, mentre già ti travolge con una nuova trama narrativa. Bellissimo!  

G.Z.M. - Post su Facebook



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