Piccola raccolta di idee napoletane


Sarà anche mille culure, ma a me Napoli ricorda più una foto in bianco e nero: sono luci, ombre, contrasti, eccessi a donarle fascino, rendendola, fra l’altro, una città dove idee e opportunità possono nascere lì, dove meno te le aspetti.

Guadagnare con i film degli altri. Nel 2008 alcuni studiosi di cinema trentenni inventano il Campania Movietour: visite guidate tra i siti della città e della regione che sono stati resi noti dal cinema, e che sono davvero tanti. Ci sono i luoghi dei film d’autore (Viaggio in Italia, L’oro di Napoli, Operazione San Gennaro), quelli delle serie televisive (Un posto al sole, La nuova squadra) e quelli delle grandi produzioni internazionali (Il talento di Mr. Ripley, Mangia, prega, ama). Oggi la loro associazione promuove diversi progetti di cineturismo in collaborazione con il comune.

Fare libri a Scampia. Rosario Esposito La Rossa e Maddalena Stornaiuolo portano avanti una piccola casa editrice a Scampia. L’hanno avuta in regalo da due editori in pensione e, grazie al crowdfunding, sono riusciti a rilanciarla: in tre anni hanno raccolto ventottomila euro e pubblicato 30 titoli, tutti su carta riciclata e con certificazione anti pizzo. Oggi con loro lavorano altri 7 ragazzi. Stanno per aprire un punto vendita all’interno del centralissimo Teatro Bellini.

Arte (in) metropolitana. In attesa che la rete metropolitana venga ultimata, nel 2001 il comune e l’azienda di trasporti locale avviano il progetto Stazioni dell’arte: oggi 14 stazioni ospitano 180 opere di oltre 90 artisti contemporanei e architetti di fama internazionale (tra cui Mario Merz, Isabella Ducrot, Mimmo Iodice, Gae Aulenti, Karim Rashid e Alessandro Mendini). Qualche mese fa CNN Travel ha eletto la stazione Toledo la più bella d’Europa. Ora non resta che finire le altre.

Spedizioni pulitive. Nel 2011 un gruppetto di ragazzi si organizza su Facebook e si ritrova in una piazza del centro storico per dare una ripulita alle mura greche. Di lì a poco nasce CleaNap, un’associazione che organizza e promuove iniziative socialmente utili in giro per la città. Pian piano le adesioni aumentano (oggi la pagina conta circa 12.000 like), e i volontari iniziano a occuparsi anche di riciclo dei rifiuti e mobilità sostenibile. Pochi mesi fa CleaNap ha vinto un concorso di idee napoletane cofinanziato dal MIUR per il lancio di un servizio di bike sharing.

A me me piace ‘o rap. Da un po’, alla grande tradizione musicale della città si è aggiunto l’hip hop. Ci sono Clementino (ospite degli Almamegretta a Sanremo 2013), O’Zulù e i 99 Posse, Lucariello, La Famiglia, i Fuossera, e fino a ieri c’erano anche i Co’Sang, i cui componenti hanno intrapreso carriere da solisti. Tutti mescolano rap, dialetto e impegno civile: qualche anno fa Saviano scriveva che erano proprio i rapper a raccontare, spesso tra l’indifferenza, quello che accade quotidianamente nei quartieri difficili della città. Oggi il loro ruolo sociale e culturale viene riconosciuto. E spesso è anche premiato dagli ascolti.

Articolo pubblicato sul sito Nuovo e Utile - Teorie e pratiche della creatività.



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